Studio LMG – Tra i Cieli di NYC

tra i cieli di
NYC

Ludovico Maria
Gilberti

Nonostante io abbia avuto la fortuna di conoscere svariati angoli di mondo tutti straordinari nella
loro unicita’, provo da sempre qualcosa per New York che non riesco a spiegare.
Un qualcosa che mi riempie la mente di emozioni anche solo a pronunciarne il nome, che mi
infonde sottopelle un’energia capace di caricarmi per mesi, che mi fa sussultare ogniqualvolta
intravedo anche solo per un secondo un flash che riporti a questa straordinaria metropoli.

Che non e’ USA, che non e’ Continente Americano, che non e’ Mondo.
Che e’, per me, una cosa a parte.

Chiunque mi conosca, sa bene quanto sia consigliabile glissare sull’argomento, ancora meglio non introdurlo proprio, onde evitare di venire subissato da racconti, ricordi, aneddoti.

Non ci sono stagioni belle o brutte, cosi’ come quartieri da evitare, piatti da non assaggiare, rumori
da cui non farsi assordare.

Vi e’ solo un moto perpetuo che trascina, 24 h su 24, chi decide di acquistare il biglietto e di salire
su questa enorme giostra. Dove le luci del giorno lasciano spazio a quelle della notte; dove si
mangia, si lavora, ci si incontra senza orario; dove il tempo viene scandito senza convenzioni; dove
la vita scorre in una dimensione non ben definita.

New York …..

Pensavo di averla vista New York, di averla girata, di averne annusato l’aria.

Eppure la New York che appare attraverso le foto (le magnifiche foto) di Ludovico Maria Gilberti
e’ nuova, inedita; e mi sorprende ancora una volta di piu’.

Le sensazioni che provo scorrendo le straordinarie immagini che ho davanti a me mi impongono di
ricominciare da capo, di ripartire dalla prima per arrivare all’ultima e non averne ancora abbastanza.
Le foto scattate non sono le “solite” riproduzioni di grattacieli, angoli di strada, parchi.
Non sembrano, a dire la verita’, neanche Foto.
Sono Soggetti ben precisi, con un’anima e un corpo, che vogliono parlare della citta’, del suo essere
protagonista, attraverso forme, luci, energia che scorre.


La natura quasi fa da cornice, come in un quadro: gli alberi in primo piano, spogli, neri, scheletrici,
lasciano il passo a cio’ che si staglia sullo sfondo
*) sky&tree#1, sky&tree#2, brooklyn

Le bandiere, sfuocate, si svestono del loro significato piu’ profondo, per mostrare lo sfavillio delle
luci retrostanti
*) flags #1, flags #2, flags #3, flags #4,

Le sagome umane hanno il solo compito di rendere tridimensionale cio’ che sta dietro di loro:
perdono vita, scheletro, afflato; divengono forme senza anima
*) window to NYC,

Perfino il cielo sembra volersi annebbiare per perdere di importanza, per lasciare che tutta
l’attenzione venga riposta sulla vera essenza di questa citta’
*) gotham 2009, sky & buildings, black sky & chrysler, gotham gold,

Solo la Vita, con il suo scorrere, riesce a nascondere il volto degli edifici.
Attraverso vibrazioni luminose che ci trascinano in un turbinio inesorabile e che ci coinvolgono in
una dimensione che esiste anche al di la’ del nostro volere, in un concentrato di note che toccano le
corde piu’ nascoste.
*) times square #1, times square #2, times square #3, the king, lights chrysler,

E quando i palazzi si specchiano pensando di essere strabilianti, sorprendenti, ecco che devono
(anche loro!) inchinarsi di fronte allo scatto fotografico che impone loro di essere visti, quindi
giudicati, attraverso la percezione di Chi li guarda.
*) apple & plaza, apple & sky, stars & stair, mirrors #1, mirrors #2,

Perche’ sono la sensibilita’ e la capacita’ dell’Artista a modellare la realta’ nuda e cruda e a
restituirla ai nostri occhi sotto forma di viaggio immaginario.

Che ciascuno di noi, per interpretarlo,
deve vivere attraverso le proprie emozioni.

Paola M.M. Barozzi, I Cinquanta Magazine

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E’ un’occasione piu’ unica che rara poter ammirare l’arte di

Ludovico Maria Gilberti

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